viAndando

Viandare – “Percorrere a piedi vie fuori di città per raggiungere luoghi anche lontani, con spesso sottintesa un’idea di incertezza, senza meta… “

Il viandare è la condizione e la predisposizione del corpo e dell’anima all’errare, al vagare, togliendo la centralità all’andare da un punto all’altro, ma avendo cura di avanzare nel mondo e dentro di sé facendo propri, per mezzo di tutti i sensi, gli stimoli raccolti lungo il proprio viaggio…

Romanticamente questo camminare, l’andar per la via, ci accompagna il luoghi ormai dimenticati, da cui in passato si è scelto di andar via…

Ho conosciuto Emiliano attraverso le pagine di un libro, “la cura della pioggia” proprio quando, in un giorno di pioggia, mi sono rannicchiata ad asciugarmi nella vecchia casa di Sussia vicina al fuoco della stufa.

Il suo libro, le sue poesie, il suo invito nei boschi… le sue parole erano la trascrizione di attimi, di momenti, di istanti ed emozioni a cui non ero stata capace di dar voce…

Ed è così che è nato un invito, in questi boschi, in questi luoghi desiderosi di esser ritrovati e non più perduti… le voci in lontananza di una fontana, di una pozza e di una pietra, di un muro a secco…

…per attimi di vita, di quotidianità, di condivisione, di spazio a nuovi incontri…. sguardi, sorrisi, parole……

Osservare annienta la noia, sterile, di guardare. È seminare una preghiera in un muro, in un vaso, in una porta malmessa, per veder germogliare una storia. Osservare è prendersi cura, restare, ascoltare con lo sguardo. È essere vivi, clementi, offrendo ai luoghi intimoriti l’occasione di una voce.

Torno ubriaco di sguardi, canti, boschi e umanità. E un taccuino pieno d’appunti che domattina proverò a dipanare. Continua a stupirmi il fatto che ci siano persone felici all’idea di conoscermi. Io resto quello che alle cene di classe, o del calcio, i compagni salutano a fatica. In questi due giorni ho anche imparato che vino in bergamasco si dice “i” e che non è detto che uno che abita a “Catremerio di là” dica di abitare a “Catremerio di là” e non a “Catremerio di qua”. È difficile sentirsi di qua e non di là. Comunque, domani vi spiegherò meglio.

Leggi le parole di Emiliano…

e se ti fa piacere ascoltare alcune sue parole… cerca nelle storie in evidenza del nostro profilo instagram